Compare arrotolato all’interno della carta igienica, dentro al barattolo dei biscotti, arrampicato sull’albero. Ogni giorno cambia posizione e di notte attraverso una porta magica va a spifferare a Babbo Natale il comportamento dei bambini. Chi è? L’Elfo, una tradizione natalizia iniziata con un libro, che oggi è diventata abitudine per tanti genitori. Serenissima Ristorazione ne racconta la storia.
Era il 2005 quando negli Stati Uniti uscì il libro “Elf on the shelf”, scritto da Carol Aebersold e sua figlia Chanda Bell. L’elfo prende vita dal libro: la magica creatura entra nelle case dei bimbi il giorno del Ringraziamento e se ne va il 24. Attraverso una porta magica, ogni notte torna da Santa Claus con cui ha un filo diretto. Al Polo Nord, oltre ad aiutare a costruire i giocattoli, racconta il comportamento del bambino a cui fa compagnia di giorno. E al mattino si ripresenta, portando un giocattolo o una caramella o facendo un dispetto. Il bambino deve cercarlo e capire se il giorno prima, in base al comportamento dell’Elfo, è stato “bravo o monello”. Un gioco natalizio dallo scopo educativo, che porta con sè anche regole: l’Elfo infatti non deve essere toccato altrimenti perde la sua magia. La magia però è un’altra secondo Serenissima Ristorazione: riempire di allegria un periodo che porta con sè già molte aspettative e clima festoso.
Da quindici anni, gli elfi hanno preso sempre maggiormente spazio nel mercato: nei negozi o online sono molti i pupazzi che vengono venduti. Qualcuno preferisce farli da sè, utilizzando creatività e artigianalità, altri invece li comprano per poi spaziare con la fantasia nei giochi quotidiani.
In tutti i social si trovano molti gruppi e pagine che parlano dell’Elfo: dalla condivisione ai suggerimenti, sono molti i post che raccontano le acrobazie dell’elfo. Per i genitori poco fantasiosi c’è l’ampia scelta delle azioni che possono compiere i pupazzi magici, per gli altri c’è la condivisione: un modo per comunicare e divertirsi anche in età adulta.
Negli ultimi mesi, complice la pandemia di Covid – 19, l’Elfo ha preso ancora più piede. Chiuse in casa le famiglie cercano di vivere maggiormente la magia natalizia e riempiono le giornate dei bambini con creatività e fantasia. Un modo per divertirsi, ma anche per educare ludicamente.